mercoledì 28 gennaio 2015

Pillole di ricordi: Spectravideo Msx Svi 728

Mi ero stufato.
Volevo non dover chiedere il permesso a mio fratello per giocare con il Commodore 128.
Volevo non dover aspettare che lui smettesse di giocarci o che uscisse di casa.
Volevo un Computer " mio ".
Dopo una dura opera di convincimento e di rotture di palle, come solo i bambini e le donne sanno fare, ottenni finalmente il tanto atteso sì.
Avrei avuto il " mio " computer.
Ovviamente i miei genitori pur acconsentendo alla richiesta non mi avrebbero mai comprato un Computer come quelli che avevamo avuto o avevamo ancora in casa, e quindi quando andammo al negozio di computer, nella nostra completa ignoranza del settore, uscimmo dal negozio con questo computer dal nome impronunciabile.
Fummo turlupinati dal venditore che ci affibbiò il computer che vendeva di meno?
Sono convinto di sì, ma ero felice lo stesso, finalmente avevo qualcosa di mio.
In quei giorni quando me lo domandavano andavo quasi fiero di dire ai miei amici, compagni di scuola e parenti, la sigla impronunciabile del mio computer.
Ripetevo quella sigla come un mantra, ed i miei amici, che al massimo avevano un Amstrad o un Vic 20, rimanevano stupiti quantunque perplessi.
Ma il vanto si scontrò con la realtà.
Perché praticamente ci giocai  poco o nulla.
Di giochi ve ne erano pochissimi e quei pochi non erano minimamente all'altezza ( per me ) di quelli del Commodore 64 ( non esistevano giochi per il 128 ma tramite un tasto presente nel computer era possibile usare l'interfaccia del 64 ).
L'unico gioco con cui mi sollazzavo dell' MSX credo fosse Road Fighter, che all'epoca era molto in voga in sala giochi.
Ma Road Fighter da solo non poteva competere con quelle cassette da 10.000 lire piene di videogiochi per Commodore 64 che vendevano in edicola.
E considerando che giochi per MSX in edicola manco a parlarne ed approfittando del fatto che mio fratello fosse lanciato sempre di più nella sua adolescenza fatta di uscite ed altri desideri computeristici, aumentarono molto considerevolmente le possibilità di giocare con il Commodore 128.
E l' MSX vattelapesca?
Cazzo ne so.
Tuttora non so che fine fece.
Immagino di averlo totalmente abbandonato al proprio destino, che era quello di accumulare polvere in qualche angolino della stanza, o che sia stato gettato, distrutto o smontato da mio fratello che era solito aprire e smontare tutto ciò che non gli serviva più.
Ma è solo un'ipotesi.
Insomma, l' MSX SVI vattelapesca è il classico esempio dove è l'aggettivo possessivo a dominare più dell'oggetto in sé.

sabato 24 gennaio 2015

Creature - Clive Barker

Da un paio di mesi a questa parte, per motivi da ricercare esclusivamente nei miei ristrettissimi orari di lavoro, ho una parvenza di vita sociale soltanto la domenica.
Giorno fatto di abitudini e di rituali consolidati.
È tutto un susseguirsi di giri in auto, caffè, scommesse calcistiche, che si conclude con l'approdo all'edicola della piazzetta.
Luogo che ormai rappresenta da tanto tempo il trait d'union dei miei amici.
Tra una chiacchiera e l'altra sui classici discorsi che vertono su figa, sesso, calcio, io ho l'abitudine di sfogliare quei cestini pieni zeppi di libri, libricini per bambini e giornalini da colorare.
E cosa salta fuori in mezzo a quell'ambaradan?
Il quarto volume de I Libri Di Sangue di Clive Barker, Creature.
Libro che cercavo da mesi ed introvabile sia su Internet che nelle librerie d'usato almeno nelle edizioni a cui interessava a me.
Per giunta l'ho trovato ad un prezzo abbordabilissimo ( 2 € ) mentre su Internet anche se lo avessi trovato su Ebay, Amazon o vattelapesca avrei dovuto sborsare almeno 10 o 15 carte.
Insomma, roba da alzare le braccia al cielo e ringraziare la divinità che vi dimora, che sia Dio, Allah, Zeus, Buddha o Idea (Berserk docet).
Comunque, divagazioni a parte, concentriamoci sul libro.
Come ho già detto nelle recensioni dei tre precedenti libri di questa serie di racconti, la serie de I Libri Di Sangue si compone di sei volumi, di cui  Creature ne rappresenta il quarto.
Prima di lui precedentemente ( metto i link sotto ) ho comprato e successivamente letto i primi tre, che erano:

Infernalia ( bellissimo ).

http://pirkaff.blogspot.it/2012/03/infernalia-clive-barker.html

Ectoplasm ( che ho dovuto comprare due volte, in quanto il primo fu smarrito dalle Poste Italiane oppure non fu mai spedito, non è che abbia indagato a fondo, visto che lo avevo pagato una miseria).

http://pirkaff.blogspot.it/2013/01/ectoplasm-clive-barker.html

Sudario.

http://pirkaff.blogspot.it/2013/01/sudario-clive-barker.html

Mi mancano ancora Visioni e Mostri, ma sarà una caccia dura e forse vana, quasi come andare a caccia dello gnomo con l'ascia o del Bigfoot, anche se io non mollo e proseguo nella ricerca.
Purtroppo come quasi la totalità dei libri più vecchi di Clive Barker, i volumi de I Libri Di Sangue sono ormai fuori catalogo.
Ed è un peccato, perché non mancano racconti che meritano certamente di fare bella mostra di sé nelle librerie di tutti gli appassionati di letteratura horror.
Ma torniamo a Creature.
Come i precedenti volumi, il libro è composto da una serie di racconti.
La raccolta in questione ne contiene cinque:

- Libertà Agli Oppressi
- La Condizione Inumana
- Apocalisse
- Vade Retro, Satana!
- L' età Del Desiderio

Come sempre, il bello ed il brutto di un libro di racconti è sempre quello, ovvero che non tutti i racconti ivi presenti possano essere di uguale gradimento.
In questo caso però, direi che tre su cinque hanno in tutto e per tutto soddisfatto il mio gusto.

Libertà Agli Oppressi è per me il migliore della raccolta.
Clive ci racconta di cosa accadrebbe se un giorno i nostri arti ( mani e piedi ) prendessero coscienza e vita propria e si ribellassero.
Di storie di mani che prendono vita ne è pieno il fosso sia al cinema che nella letteratura ( basta pensare a racconti come Il Dito di Stephen King, Mano della Famiglia Addams o film come Giovani Diavoli o La Casa 2 ), però è un racconto solidissimo e ben fatto, a tratti agghiacciante.

La Condizione Inumana mi è piaciuto di meno, l'ho trovato un tantino troppo contorto, per quanto si faccia comunque leggere con piacere.
Il racconto è tipicamente Barkeriano.
Una gang di ragazzi pesta un uomo dalle fattezze di un barbone a scopo di rapina.
Uno dei ragazzi si impossessa di una cordicella  annodata appartenuta al suddetto barbone.
La corda una volta snodata libera nel mondo un mostro deforme che cercherà di fare il culo ai suoi amici.

Apocalisse è una sorta di Guerra Dei Roses in chiave Ghost Story, che vede protagonisti un predicatore e sua moglie che si rifugiano in un Hotel dopo un violento acquazzone.
La stanza dove alloggiano è stata teatro in passato di un efferato omicidio.
I loro problemi coniugali s'intersecheranno con quelli della coppia di fantasmi protagonista di quell'omicidio, con conseguenze deflagranti.
Bel racconto, ottimamente costruito.

Vade Retro, Satana! è un racconto piuttosto breve su un tipo che vuole omaggiare e ricevere i favori di Satana mediante la costruzione di un enorme costruzione raffigurante l'inferno.
È il racconto di un folle, ma che oggettivamente è fin troppo ermetico per lasciare alcunché.

L'età Del Desiderio è un racconto che ricorda moltissimo le atmosfere del Dottor Jekyll e Mister Hyde di Stevenson.
Racconta le gesta di un uomo che si presta come cavia per una sperimentazione a base di feromoni di scimmia.
L'uomo impazzisce e diventa una belva dominata dagli istinti sessuali che mette a soqquadro un'intera cittadina in un vortice di violenze, stupri ed omicidi.
Ottimo racconto, che non risparmia nulla al lettore.

Creature non è certamente il migliore della serie de I Libri Di Sangue, ma resta una lettura imprescindibile per gli amanti della letteratura horror.
È un libro che consiglio, al pari degli altri volumi della serie.









lunedì 12 gennaio 2015

Nexus, Io Ti Lovvo!

Due anni fa più o meno di questi tempi mio fratello vinse una scommessa sportiva.
Niente che ci/gli cambiasse la vita, ma comunque gli servirono per l'acquisto di un Tablet che stava corteggiando già da un po', il Nexus 7.
Inizialmente io ero restio, del resto non erano passati che pochi giorni da quando feci un post proprio per criticare quella massiccia e veloce diffusione di Tablet ed E-reader che ero convinto minacciassero il mondo dell'editoria.
Qui il post in questione:

http://pirkaff.blogspot.it/2012/01/di-come-io-e-lebook-non-riusciamo-ad.html


Un post esagerato e intollerante basato principalmente sull'ignoranza ed abbastanza lacrimevole e banale.
Solite frasi fatte sull'odore delle pagine e sull' importanza del cartaceo e su quanto fosse bello farsi le seghe ammirando la propria libreria. :-P
Come un vecchietto che abiura e si trova spaesato di fronte alla tecnologia, io lo ero di fronte a questo nuovo modus operandi della diffusione letteraria.
Poi arrivò questo Tablet ed il mio mondo cambiò.
Cambiò non solo le mie giornate lavorative, visto che è stato ed è tuttora una compagnia fondamentale nei momenti di stanca, ma anche un ottimo strumento di lettura.
La mia prima lettura fu un libro introvabile in formato cartaceo che tanto cercai inutilmente nelle librerie d'usato virtuali e non: Al di là dei sogni di Richard Matheson.
Il romanzo si trovava piuttosto facilmente su Internet e quindi mi lanciai nella lettura, un battesimo del fuoco che ero convinto non avrebbe inficiato le mie certezze.
Niente di più sbagliato.
Pur non essendo un vero e proprio E-reader da quel momento il Nexus è diventato una piacevole compagnia per quel che riguarda le letture.
Tanto che il 2014 è stato per la prima volta l'anno in cui ho letto più romanzi in E-book che in formato cartaceo.
Tale formato è stato una manna per il mio portafoglio notoriamente misero ma anche un'ancora di salvezza per la mia libreria, famosa per l'impilamento a cazzo di cane per mancanza di spazio e a forza, di libri e fumetti.
Certo, gli autori che amo di più li comprerò e leggerò sempre in cartaceo, su questo non ci piove, ma per ciò che concerne sperimentazioni letterarie verso autori a me sconosciuti o romanzi ormai fuori catalogo ed introvabili in formato cartaceo, Il Tablet è un ottimo sostituto.
Insomma, tutto questo fiume di Jalissiane parole per augurare buon compleanno al mio Tablet, fedele compagno delle mie giornate lavorative, di letture e di navigazione in rete.
Nexus, io ti Lovvo!



venerdì 2 gennaio 2015

Le più grandi delusioni videoludiche della mia vita: Street Fighter 2 per Amiga 500

Che anno era il 1987 o il 1988?
Non lo ricordo di preciso, ma ricordo quella sala giochi malfamata, tutto il fumo passivo respirato e quel cabinato con quegli enormi pulsanti blu e rossi.
Roba che io per premerli dovevo quasi sedermici sopra ed usare il culo per lanciare l' Hadouken.
Ero piuttosto minuto per la mia età e quel cabinato mi sembra maestoso, una sorta di grattacielo videoludico.
Questo fu il mio primo approccio con Street Fighter.

Venne il 1991 e Pirkaf era adolescente.
In quell'anno solevo passare tutti i primi pomeriggi nel Bar sotto casa, davanti ad un flipper o davanti al cabinato di turno.
Il 1991 fu l'anno di Street Fighter 2.
Un gioco che mi portò all'inserimento di non so quante monete da 500 Lire nel cabinato, nonché portatore sano di innumerevoli sfide tra amici e di sano divertimento.
Si parlava tra di noi, di quanto sarebbe stato bello poter avere una conversione del gioco per Amiga 500, visto che era il computer che bene o male possedevamo tutti.
Fortuna (?) volle che durante la lettura di una rivista del settore che compravamo per tenerci aggiornati sulle uscite videoludiche, leggemmo proprio di un'uscita imminente di Street Fighter 2 per Amiga 500.
Salti di gioia, scene di giubilo e poi via, di corsa verso quel negozio di computer che vendeva giochi piratati a 5000 Lire.
Lo ricordo come fosse ieri: quattro persone su due scooter, che correvano come pazzi dopo aver fatto la colletta ed aver lucidato l' x copy di turno per poter fare delle copie per ognuno di noi.
Col gioco in mano e con il batticuore inserimmo il primo dei quattro dischetti dentro il computer del mio amico e già dall' intro sentimmo puzza di bruciato.
Sonoro infimo, grafica al minimo sindacale, scarsa fluidità ed una giocabilità che rasentava il ridicolo ci balzarono subito all'occhio.
Non sapevamo se ridere, piangere o bestemmiare l'intero calendario.
Fatto sta che quel gioco anelato ed aspettato, non me lo copiai mai e dopo aver dato l'addio alla mia quota per il suddetto acquisto già dal giorno dopo ero nel bar sotto casa con le mie monetine in tasca pronto per una nuova sfida.
Ma restava comunque il rammarico di un gioco tanto atteso che risultò la mia più grande delusione videoludica dopo il gioco di Kenshiro.
Mamma mia, che sola. :-p