giovedì 19 dicembre 2013

Le più grandi delusioni videoludiche della mia vita / (1) Last Battle - Amiga 500

Non so i miei amici, ma io forse non usavo manco il portafoglio a quel tempo.
Più probabile tenessi le 1000 Lire stropicciate in tasca o avessi il classico bozzo formato dalle monetine da 500 Lire, che il più delle volte veniva fagocitato dal Flipper o Dal Coin-Op di turno.
Non tutte però, perché alcune le conservavo per eventuali acquisti che effettuavo con i miei amici, perché eravamo anche pirati a quel tempo.
Lo erano quasi tutti tra la fine degli anni '80 e l' inizio dei '90, lo eravamo anche noi.
Niente bandane o bende in un occhio e nemmeno bandiere di Jolly Roger sui motorini, eravamo pirati di diverso genere, spacciavamo tra di noi giochi per Amiga 500, con l' X-Copy che andava a manetta.
Contavamo le monetine, si faceva una sorta di colletta e via, si partiva per il primo negozio di videogiochi alla ricerca dell' ultima uscita, di qualsiasi gioco che nelle recensioni delle riviste del periodo faceva più presa ai nostri occhi, che poi puntualmente copiavamo a manetta facendolo girare in tutta la compagnia.
I videogiochi a 5000 Lire ( a Floppy ) e se ti andava bene anche a 3000 Lire, erano un' attrattiva troppo forte per noi ragazzini, che non pensavamo minimamente al danno che stavamo facendo alla Commodore e alle Software House, foraggiando la pirateria e quei negozi che ci campavano con quel commercio clandestino.
Fu così anche per Last Battle.
Non ricordo qual era la rivista, ma ricordo che tutti spalancammo gli occhi quando scoprimmo che era prossimo all' uscita un videogioco dedicato a Ken Il Guerriero.
Ken lo guardavamo tutti, era una delle poche cose in Tv che aveva il potere di farti abbandonare qualsiasi cosa stessi facendo e farti correre a casa a guardarlo e fu con trepidante e somma attesa che attendemmo l' uscita del videogioco, tanta quanto fu la delusione una volta inserito il Floppy.

Last Battle è un Beat 'em up a scorrimento orizzontale, un classico picchiaduro.
Pubblicato dalla Sega nel 1989 per Megadrive, fu inizialmente commerciato solo nel Sol Levante con il titolo di Hokuto no Ken - Shin Seikimatsu Kyūseishu Densetsu, fino a quando la Elite non decise di farne una versione per Commodore da importare in Europa, dove assunse il titolo di Last Battle.
Scomparvero tutti i riferimenti alla saga di Ken, compresi i nomi dei personaggi, tutti cambiati, quantunque fossero facilmente riconoscibili.
Mi pare di ricordare che una volta completata la barra alla fine della schermata del gioco, ovvero quella con la scritta Powey, potevamo assistere alla classica trasformazione di Ken, con conseguente rigonfio del petto e strappo di vestigia. :-P
Il gioco fu persino censurato, visto che fu fatto scomparire il sangue dei nemici quando venivano colpiti da uno dei pugni o dei calci di Ken, ma per fortuna nella versione Amiga esisteva un Cheat Mode che ripristinava il tutto.

Ma perché Last Battle fu una delusione?
Per la ripetitività dell' azione prima di tutto e poi perché da un gioco di Ken, ti aspettavi ben altro.
Livelli quasi tutti uguali, idem per i nemici, se si eccettuano i Boss di fine livello ( si arriva ad affrontare anche Raoul e Falco, anche se con nomi diversi).
Senza contare che le mosse che si potevano effettuare, erano pochissime.
A dirla tutta il gioco era piuttosto noioso e anche brutto graficamente.
Ricordo con esattezza la mestizia dei nostri occhi, la cocente delusione.
Tanta fu l' attesa, quanto poco fu il tempo in cui finì nel dimenticatoio, sostituito da altri giochi, che facevano andare la nostra X-Copy a manetta.


Eccolo per chi volesse farsi del male, un piccolo estratto di Last Battle per Amiga:


 

giovedì 12 dicembre 2013

Scott Pilgrim / Una Vita Niente Male - Volume 1

" Amore è il contrario di Game Over ".

Scott Pilgrim / Una Vita Niente Male è il primo dei sei volumi che compongono l' opera fumettistica scritta e disegnata da Brian Lee O' Malley.
Da quest' opera è stato tratto il bellissimo Film Scott Pilgrim Vs The World diretto da Edgar Wright ed arrivato nei cinema nostrani ormai più di tre anni fa.
Film che è stato un autentico Flop ma che il Tam Tam in rete ha reso un piccolo Cult, se non altro per quella nicchia un po' Nerd amanti dei videogiochi anni '80 a cui l' opera ammicca parecchio.
Io, ammetto di essere uno di quelli che quest' opera l' ha conosciuta solamente tramite il Film e di essermi avvicinato soltanto adesso al fumetto.
E lo dico subito, dovessi giudicare il fumetto da questo primo numero, direi che per adesso il Film di Edgar Wright vince su tutta la linea.
Cos' è che mi ha fatto storcere il naso?
Non certo la storia, perché Brian Lee O' Malley è il vero ideatore e creatore della storia e dei personaggi e senza di lui non ci sarebbe stato Scott e tutto il Cast di personaggi.
Principalmente sono due le cose che non ho apprezzato e per entrambe la colpa è della Rizzoli Lizard ovvero colei che ha pubblicato il fumetto in Italia:
1) Il Formato ridotto talmente Pocket da sembrare più un Manga che un fumetto.
2) Il prezzo, 9,90 Euro per l' edizione ed il formato in cui è pubblicato nonché il numero di pagine (160 circa) è un autentico furto, dovessi decidere di prendere gli altri cinque volumi arriverei a sborsare quasi 60 Euro, Zio cane.
Lo so, sembro sempre il solito accattone che guarda sempre ai prezzi e so benissimo che rispetto ad un paio d' ore in discoteca a 20 Euro il prezzo di un fumetto o un libro non è nulla, ma almeno si fossero sforzati di fare un' edizione decente, sembra più un libro in formato Paperback che un fumetto.
Un' altra cosa che mi è piaciuta poco è lo stile di disegno di Brian Lee O' Malley, lo ammetto.
Ora, non sono uno che giudica un' opera dai disegni, ci sono storie che adoro che hanno un disegno appena sufficiente o comunque sono disegnate in maniera talmente personale da poter risultare indigeste ( penso a From Hell o anche a ad alcuni cicli di Sandman) ma devo ammettere che il tratto al limite dell' essenziale di O' Malley faccio fatica a farmelo piacere.
Ma non è un problema, per me i disegni vengono dopo la trama, e la trama di Scott Pilgrim merita da sola l' acquisto.
Ma di cosa ci parla esattamente quest' opera?
Un aiutino ci viene dal retrocopertina, con i gentili omaggi di Ibs a cui rubo questo estratto:

" La vita di Scott Pilgrim è davvero niente male. Ha ventitré anni, suona in una band, si sveglia all'ora che gli pare e ultimamente esce anche con una tipa carina che praticamente gli muore dietro. Ma da un po' di tempo a questa parte c'è un'autostrada dell'iperspazio che gli passa dritta attraverso la testa: a sfrecciarci da un capo all'altro sui suoi rollerblade è proprio lei, la misteriosa Ramona Flowers, appena arrivata in città e già pronta a rubargli il cuore. Chi è Ramona? Da dove viene? Perché i suoi sette ex fidanzati malvagi si sono alleati per impedire a Scott di conquistarla? Sfere di fuoco! Rock'n'roll! Superpoteri mistici! Pedinamenti! E una sola, incrollabile certezza: che una vita niente male può diventare una vita fantastica. Basta essere pronti a tutto. Ma proprio a tutto. "

A leggere il retrocopertina sembra una stronzata, lo so.
Invece ci troviamo davanti un' opera geniale.
L' idea che Scott debba affrontare i sette ex della ragazza di cui è innamorato, come fossero un nemico di fine livello di un videogioco è bellissima, così come il nemico che una volta sconfitto si dissolve lasciando delle monetine, come accadeva sovente nei Platform o in altri giochi Arcade anni '80-90.
Ma la storia non è solo questo, molto belli gli spaccati di quotidianità, i personaggi che circondano Scott, che rendono la lettura così divertente che 160 pagine sembrano 10.
Che dire del coinquilino Gay di Scott o dei restanti membri dei Sex Bob-Omb?
Sono uno spasso totale, così come il Giovane Neil o la fidanzata liceale di Scott ossia Knives Chau, fuori di melone come poche.
Poi ovviamente c'è lei, Ramona Flowers, a prima vista algida ed irraggiungibile, una fattorina Ninja che farà perdere la testa a Scott, letteralmente.
A livello di personaggi, parliamo di una storia che presenta delle bellissime caratterizzazioni, a cui davvero non so trovare il minimo difetto.
Non fosse per l' edizione, il prezzo ed il tratto di O' Malley che può risultare indigesto, consiglierei di acquistare il fumetto senza riserve.
Rispetto al Film almeno guardando il primo volume, il fumetto perde ovviamente in dinamicità ed effetti speciali, dove la componente quasi " Arcade " del fumetto viene persino più accentuata.
Dovessi giudicare i due prodotti fino a dove finisce il primo volume ovvero l' epico duello contro il primo ex ossia Matthew Patel, devo dire che preferisco come ho già detto sopra il Film.
Spero che i restanti volumi mi smentiscano ma so già che sarà difficile, poiché il Film di Edgar Wright mi aveva conquistato già dal primissimo fotogramma ossia questo:
Il tema della Universal a 8 bit, una vera chicca. :-)

 
 
Cos' è in fin dei conti Scott Pilgrim?
Il racconto della vita di un ragazzo in chiave Arcade.
Già basta questo per conquistarmi.
C'è stato un tempo, in cui avrei voluto essere un personaggio Pixelloso a 8 o 16 Bit, in cui avrei volentieri voluto che la mia vita fosse quella di un personaggio di un videogioco o di un Film.
Tempi in cui l' immedesimazione era totale, commovente.
Credo sia lo stesso per Brian Lee O' Malley, ne sono sicuro.



 

lunedì 9 dicembre 2013

Cappello introduttivo di un individuo che ha bisogno di intimità anche per scrivere un Post e dell' ultimo Film che il medesimo individuo ha visto, C' Era Una Volta Un' Estate.

Il mio senso di colpa mi ricorda che sono quasi dieci giorni che non scrivo nulla.
Colpa di alcuni problemi domestici, del lavoro, della classica sindrome da foglio bianco e diciamola tutta della mancanza di voglia, che è una parte fondamentale del mio essere che a volte prende il sopravvento rendendomi simile ad un Ameba.
Più di tutto è la mancanza della solitudine, dell' intimità in cui ho bisogno di rifugiarmi per scrivere, anche quando si tratta di scrivere delle cazzate come possono esserlo una recensione cinematografica da quattro soldi o quella di un libro.
All' idea di avere qualcuno in stanza che mi stia alle spalle come una carogna ( cit.) o mi gironzoli attorno mentre scrivo al Computer, mi prendono le palpitazioni e gli stati d' ansia, tanto che smetto immediatamente di scrivere e faccio altro, prendo i remi virtuali e mi metto a navigare nel mare del Web.
E' proprio vero quello che scriveva tempo fa Stephen King, quando affermava che scrivere è un' attività masturbatoria, da fare al chiuso e in solitudine.
Sebbene al giorno d' oggi, la masturbazione è così sdoganata che la si mette in mostra con una facilità estrema basta farsi un giro su Chatroulette. :-P
Tutta questa prosopopea per dire che dopo quasi 10 giorni approfitto di un momento di solitudine e in cui ho un po' più voglia del normale e ne approfitto per parlare di un Film che mi è piaciuto molto ossia C' era Una Volta Un' Estate.
A dirla tutta ho anche letto molto in questi giorni portandomi molto avanti nella lettura di Akira ( Wow ) e della trilogia Nocturna di Guillermo Del Toro e Chuck Hogan, che sto finendo di rileggere in questi giorni.
Dimenticavo di citare anche il primo volume di Scott Pilgrim Vs. The World che merita anch' esso un Post, in un prossimo futuro.
Ma bando alle ciance e parliamo di questo Film, che sicuramente conoscerete tutti, vero? ( sì, come no, :-P).

C' era Una Volta Un' Estate ( che palle mettere le maiuscole ) è un classico Film di formazione adolescenziale.
In genere questa tipologia di Film mi piace parecchio pur riconoscendone spesso l' eccessiva faciloneria tipica del genere.
Nel senso di: Tipo sfigato Nerd o timido ed introverso che alla fine conquista la gnocca di turno, si fa un sacco di amici, ecc.ecc.
Questo Film in un certo senso non sfugge alle regole classiche del genere, ma nonostante ciò mi è piaciuto molto.
L' impostazione mi ha ricordato parecchio altri film del genere come Voglia di Ricominciare o Adventureland ponendosi a metà tra l'uno e l'altro.
Momenti comici e drammatici si miscelano in una buona macedonia dal sapore agrodolce e gli attori mi hanno convinto tutti a partire dal subdolo patrigno interpretato magistralmente da Steve Carell.
Ma parliamo della trama, che sennò si fa notte.
Duncan è un ragazzo timido e riservato, dalle spalle perennemente ingobbite, come se portasse sulle spalle l' intero universo ed oltre.
Figlio di genitori divorziati si trova ad affrontare i cambiamenti che comporta l' apparizione e la convivenza del nuovo compagno della Madre, un tipo gelido, autoritario, posato e tendente alla stronzaggine interpretato da Steve Carell.
Il tipo prende le redini della famiglia e vuole far diventare il giovane donzello a sua immagine e somiglianza cercando di spronarlo con frasi del tipo : " Se dovessi dare un voto alla tua vita, ti darei 3 ".
Molto umano  il tipo, come direbbe Fantozzi. :-P
L' occasione di rivalsa per il giovane Skywalker Duncan è l' arrivo nella cittadina di mare in cui andrà a passare le vacanze, dove conoscerà bella gente ed andrà a lavorare in un parco acquatico.
L' ho fatta facile, ma così è.
Al contrario del Padre e di quella stronza della sorellastra ( la stronzaggine evidentemente è ereditaria ) il gestore ed anche gli altri addetti ci metteranno poco ad accettare il giovane per quello che è, forse perché più disponibili alla tolleranza ed alla diversità o perché più abituati al contatto con la gente o semplicemente perché sono fatti così o perché in fin dei conti è così che è stato scritto nella sceneggiatura. :-P
O perché il Parco Acquatico in fin dei conti è una sorta di microcosmo a sé stante, che tende a proteggere ed inglobare tutti gli appartenenti ed in cui il ragazzo fin da subito si troverà a suo agio trovando gente più simile a lui, gente che ti accetta con i tuoi pregi e difetti, gente che non cerca di cambiarti e modellarti a propria immagine.
Quel Parco Acquatico non doveva chiamarsi Water Wizz ma utopia, secondo me. :-P
Ovviamente seguiranno scontri, ripercussioni familiari, fughe, peste e corna in famiglia oltre alla classica prima cotta adolescenziale per la gnocchetta della porta accanto.
Molto belli i comprimari ed i personaggi in toto, da questo punto di vista il Film è una macchina perfetta, ogni personaggio trova la sua degna rappresentazione e l' adeguata introspezione psicologica mostrandoci ogni tipo di fauna che di solito si trova nei paesi di mare passando dalla Zoccola di turno alla vicina di casa gioviale e un po' opprimente, al limite dell' invadenza.
Apprezzabile il finale, anch' esso agrodolce, che non finisce nel solito scontatissimo modo ma che lascia molto all' immaginazione.
C' Era Una Volta Un' Estate ( l' ho già detto che odio digitare le maiuscole?), è un Film che merita, diverte, fa sorridere e allo stesso tempo fa riflettere, lo consiglio, Cazzu Cazzu ( modalità coglione, on).