martedì 26 febbraio 2013

Fantasma - Baustelle

Fantasma è il sesto nonchè ultimo album dei Baustelle, probabilmente l' unico gruppo musicale che negli ultimi anni ho seguito con una certa costanza.
Li conobbi grazie ad un Cd pieno di Mp3 inerenti un Festivalbar dell' epoca, credo uno degli ultimi.
Qualcuno mentre in auto giravamo a zonzo per la città, inserì il disco, e in quel miscuglio di canzoni Pop, ecco risaltare una voce che mi ricordò moltissimo De Andrè e che catalizzò subito la mia attenzione.
Le canzoni in questione erano Un Romantico a Milano e La Guerra è Finita tratte dall' album La Malavita, che ovviamente mi procurai il giorno dopo.
Di acqua ne è passata parecchia sotto i ponti da allora, così come sono passati gli altri due successivi album dalle mie mani, uno ascoltato all' inverosimile ossia Amen che ascolto tutt' ora quando capita e l'altro I Mistici Dell' Occidente che ammetto di aver ascoltato piuttosto poco eccetto due, tre pezzi che saltuariamente ascolto principalmente tramite Youtube.
I loro primi due album ossia La Moda Del Lento e Il Sussidiario Illustrato Della Giovinezza ( che adoro) sono piuttosto difficili da trovare eccetto che sulla rete.
Fantasma è stata un' apparizione improvvisa e inaspettata, li avevo relegati in un cantuccio e dimenticati i Baustelle, così come la musica in generale, ascoltata ormai nei tempi morti esclusivamente tramite Youtube.
La presentazione di quest' album è stata da sballo, con un chiaro omaggio ai film Horror italiani degli anni '70-80 di Bava, Fulci e Dario Argento e le fattezze della ragazzina in copertina, ricordano palesemente la Nicoletta Elmi di parecchi film horror di quel periodo ( divenuta poi uno dei volti più conosciuti dei Ragazzi Della Terza C).

Si è parlato molto di questo gruppo, di quanto sia sottovalutato, di quanto sia sopravvalutato, di quanto i testi di Bianconi siano ricercati e troppo pretenziosi o di quanto la sua voce a livello di impostazione vocale faccia un pò il verso a cantautori come Battiato o De Andrè.
C'è anche chi paragona i Baustelle a Masini perchè i testi appaiono lenti e deprimenti, talvolta luttuosi.
Probabilmente ascoltassero Fantasma avrebbero le mani sempre premute sulle palle, visto quanto il tema della morte, del passaggio del tempo, sia presente nei brani.
Quest' album è molto particolare, si avvale della presenza di un' orchestra sinfonica piuttosto presente e di alcune canzoni soltanto strumentali molto d'atmosfera ( tipo quella del video di presentazione qui in alto) con alcune che ricordano molto da vicino quelle di Ennio Morricone e che potrebbero benissimo fare da corollario ad un film.
I Baustelle non sono quasi mai stati un gruppo d'impatto e le loro canzoni secondo me spesso si prestano molto poco all'ascolto radiofonico e non a caso le poche che lo fanno, stranamente sono quasi sempre quelle che mi piacciono meno.
Quest' album è in Loop da parecchio nel mio computer ( l'unico posto dove attualmente posso inserire un Dvd a casa e al lavoro) e lo adoro quasi in toto.
Sia i pezzi strumentali che le canzoni tra cui posso citare Nessuno, Diorama, Monumentale, Il Futuro, sono una compagnia piuttosto frequente nei miei ultimi pomeriggi lavorativi.
Questo sotto invece, è il video che circola in radio in questo periodo, La Morte ( Non esiste più):
 

martedì 19 febbraio 2013

Pirkaf Non Deve Morire.

La mia vicina di casa ci seppellirà tutti.
Probabilmente si dimenticherà il Gas aperto con conseguente esplosione o chissà cos'altro.
E magari lei si ergerà dalle macerie, ragliando al cielo una risata demoniaca.
Non lo fa apposta, ma con lei corriamo seri rischi quasi quotidianamente.
Tra di noi in famiglia scherziamo, ma sempre con una sorta di brivido interiore se pensiamo ai suoi problemi e alle sue dimenticanze.
Mi avrà bussato non so quante volte di pomeriggio perché si è scordata le chiavi dentro, ed ogni volta mi tocca farmi prestare una scala da altri vicini, scavalcare la finestra della sua abitazione ed aprire la porta di casa sua.
Di notte, questo incarico passa ai vigili del fuoco, che spesso e volentieri sentiamo fuori dalla porta di casa mentre armeggiano con il portone, con echi e rimbombi vari, ad annunciare la loro presenza e il nostro conseguente addio al sonno.
Non è rara la presenza di ambulanze e le sue uscite notturne con conseguente chiusura con forza del portone, non mancano nemmeno.
Dove va, cosa fa, chi lo sa.
Va al pronto soccorso, esce a comprarsi le sigarette, mah.
La sopravvivenza con lei, sta diventando un' attesa, un gioco di probabilità.
Un pomeriggio stavo giocando a Poker Online, quando mi bussa una tipa africana che ogni tanto va a fare le pulizie da lei, asserendo che Annie Wilkes ( è il nome che gli calza più a pennello) si è dimenticata la fontana aperta con allagamento di cucina e salotto integrato e che gli serviva aiuto per spostare mobili e tappeti.
Bestemmie interiori e sbuffi esteriori per il sottoscritto, che si presta anche a questo, senza ricevere il compenso che probabilmente la badante di turno avrà preso.
Insomma, un giorno potrei essere un titolo di Studio Aperto, magari risaliranno al mio Blog e al mio account di Facebook e Twitter e con il sottofondo di una musichetta sdolcinata, leggeranno le mie frasi, i miei pensieri, magari condendoli con cazzate del tipo che ero un bravo ragazzo e altre amenità varie.
Dovesse accadere sarà quasi sicuramente colpa sua, della Annie Wilkes dei poveri, che con quei capelli ramati, quel fondo tinta abbondante e i suoi pellicciotti, intontita dal sonno e dai farmaci, farà il più bel fuoco d' artificio che si è mai visto nella mia via, da tempo immemore.

giovedì 14 febbraio 2013

Batman Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro - Frank Miller/ Klaus Janson

Non sono molto ferrato sull' uomo pipistrello.
Seguivo il telefilm con Adam West, ho visto sia la trilogia di Nolan che i due film di Tim Burton, e poco altro.
Di sicuro non ne ho letto mai un fumetto, come con quasi qualsiasi prodotto targato DC Comics, dopotutto.
Ero un Marvel Zombie convinto, ci spendevo una barca di paghette e tempo e voglia di appassionarmi ad altri Supereroi non ne avevo.
Per un po' di tempo ci provai con Superman all' epoca della sua breve dipartita ma mollai quasi subito, non era roba per me.
In questi ultimi anni ho recuperato un po' di materiale pubblicato sotto l' etichetta della Dc che meritava parecchio come alcune delle opere di Alan Moore e Neil Gaiman e credo di aver chiuso il cerchio con l'unica Graphic Novel che ha contribuito al revisionismo storico dei fumetti negli anni '80 che ancora non avevo letto, Batman Il Ritorno Del Cavaliere Oscuro.
In tal senso devo ringraziare quell' utente di Ebay che me l'ha venduta a 10 Euro.
Di Frank Miller avevo già letto sia il ciclo Rinascita di Devil, che parte di Sin City.
Il primo era una meraviglia di fumetto, che amo, rileggo e ammiro ancora oggi. Il secondo ero troppo giovane fumettisticamente e mentalmente parlando per comprenderlo appieno ed anzi era più l' eccitazione sessuale per le conturbanti prime pagine che interesse vero e proprio verso la serie.
Di questa Graphic Novel ho apprezzato i toni Hard Boiled, i disegni sporchi e schizzati di Janson e le caratterizzazioni di Batman e Superman nonché la rappresentazione di una Gotham City disperata, oscura, rassegnata, praticamente perduta.
Batman, un Bruce Wayne stanco ed invecchiato, che utilizza mezzi non proprio ortodossi e che sembra la parodia grottesca di un supereroe, con chiare tendenze fasciste ( in tal senso la rappresentazione che ne fa Miller è palese).
Superman un eroe filogovernativo che arriva a sventare una minaccia nucleare e a scontrarsi con Batman in uno spettacolare duello finale.
La rappresentazione dei criminali Joker e Due Facce, davvero interessante e convincente.
La Gotham City distopica e tendente all' autodistruzione, gli organi di stampa fallaci e schierati politicamente, tutto in questa miniserie è miscelato sapientemente dalle mani di Frank Miller, che mi ha regalato una bellissima lettura.
La scarsa familiarità con il personaggio a primo impatto ha reso la mia lettura piuttosto controversa ma ad una seconda occhiata ed analisi, ha fatto pienamente presa su di me.
L'unico appunto lo faccio sul finale, personalmente lo avrei preferito più definitivo ma capisco che volevano lasciarlo aperto per un ipotetico quanto scontato seguito.
In definitiva, lettura appassionante e promossa a piena voti, anche se il seguito, no,non lo leggerò.
Per me questa serie finisce con la terz'ultima pagina. :-)

martedì 12 febbraio 2013

Piccoli Sprazzi Di Celluloide.

Finalmente sono riuscito a regalare attenzione a qualcosa che non sia Telefilm, Calcio, Cartoni Animati o Affari Di Famiglia & affini su History Channel.
Sono tornato a vedere qualche Film, e mi auguro che non sia una cosa passeggera ma un ritorno in pompa magna.
Entrambi i film mi sono piaciuti moltissimo anche se trattano tematiche diametralmente opposte trattandosi di due generi completamente differenti.
Benvenuti a Zombieland è probabilmente una delle Horror Comedy più spassose e divertenti che abbia mai visto.
Pieno di citazioni e di spunti originali, regala momenti di assoluto godimento e poi i personaggi sono uno migliore dell'altro e completamente fuori melone.
Jesse Eisenberg lo adoro in tutto quello che fa ed Emma Stone non solo è bellissima, ma dannatamente brava.
E che dire di Woody Harrelson? Il suo personaggio completamente sopra le righe è quanto di più cazzuto si possa vedere al cinema di questi tempi.
Questo film è stata una graditissima sorpresa e pensare che all'epoca pur ottenendo un ottimo successo al botteghino in madre patria, da noi è uscito soltanto per l' Home Video, una scelta davvero inspiegabile visto che questa avventura On The Road in salsa Zombie è diretta benissimo e cattura lo spettatore che è una bellezza.
E che dire del finale al Luna Park? Bello, davvero bello.
Bello anche il Cammeo di Bill Murray che regala uno dei momenti più divertenti della pellicola, film consigliatissimo.

Noi Siamo Infinito mi ha così incuriosito che me lo sono cercato in lingua originale e visto immediatamente in Streaming.
E' un film di quelli che spaccano l'aorta, davvero.
La storia di Charlie e dei suoi due amici mi ha conquistato come non mi accadeva da tempo, l'atmosfera anni '70-80 che permea la pellicola ha fatto il resto.
Le musiche sono quelle che ti ritrascinano nei tuoi ricordi, nella tua adolescenza e l' effetto nostalgia è potente, distruttivo.
Lo sono anche i personaggi e le loro storie.
A prima vista sembra la banale storia di un adolescente timido e insicuro che inizia il liceo, ma nasconde molto altro.
Qui lo faranno passare come la classica commediola scolastica incentrata sui sentimenti e l'uscita a San Valentino in tal senso è lapalissiana ma anche se è un film che indubbiamente parla d' amore e di amicizia, nasconde un retrogusto amaro come solo un passato sepolto e nebuloso sa essere.

 

martedì 5 febbraio 2013

Guardando vecchie Polaroid ormai scurite dal tempo, ritrovo la mia infanzia perduta.


Flash : mia sorella che scatta foto alle sue bambole e ai suoi giocattoli, messi in fila come davanti ad un plotone di esecuzione.
E' uno dei primissimi ricordi della mia infanzia, che mi ha spinto a dare una ripassata all'enorme scatolone pieno zeppo di fotografie e di album fotografici, scattati quasi tutti con una vecchia Polaroid.
Foto ormai scurite dal tempo, ma piene di ricordi e di sorrisi, di ricorrenze e di persone che non ci sono più.
Pieno di mie foto, ormai così rare.
Nella mia infanzia non lo erano, prima di non piacermi sia davanti allo specchio che impresso in una pellicola.
Quella vecchia Polaroid, che passava di mano in mano e veniva utilizzata fino allo stremo.
La tua fine coincise con la fine della mia infanzia, con la maturità di mio fratello e mia sorella, con la fine delle foto fatte a caso, con la fine di quel laccio sempre appeso al collo, con l'inizio di nuovi interessi e passioni e con il tuo eterno riposo dentro l'armadio, dove aspetti da più di vent'anni.
Chissà quanto aspetterai, cara mia.
Sei più fuori moda di me, ormai.